Elegante vaso azzurro turchino marchiato “Gambone”.
L’artista nacque a Montella, il 27 giugno 1909 e ancora adolescente, si trasferì con la famiglia a Vietri sul Mare, località nota per la produzione di ceramica di uso comune. A quindici anni, nonostante l’opposizione del padre, abbandonò il ginnasio per entrare come apprendista nella fabbrica di ceramiche di Francesco Avallone.
Sin dagli esordi il G. subì l’influenza dello stile importato nella cittadina campana dai ceramisti tedeschi attivi nell’Industria ceramica salernitana (ICS) dell’imprenditore Max Melamerson. La presenza di un nutrito gruppo di maestranze straniere segna un contributo decisivo al rinnovamento del linguaggio ceramico di Vietri, pur nel rispetto delle tecniche, dei colori e delle condizioni lavorative locali. Nelle poche ceramiche che sono rimaste del periodo giovanile del G. si evidenzia il processo di assimilazione dei nuovi stilemi, improntati all’essenzialità della raffigurazione e carichi di suggestioni medievali, derivate da R. Dölker (Napolitano, 1989). La mano del G. è riconoscibile anche nelle ceramiche che Avallone presentò alla IV Esposizione internazionale d’arte decorativa e industriale di Monza del 1930.