Spiegelman ci mise più di vent’anni a scrivere e disegnare Maus. Prima di essere pubblicato in forma di libro, il fumetto comparve a puntate sulla rivista Raw, fondata dallo stesso Spiegelman e da sua moglie Françoise Mouly, dal 1993 art editor del New Yorker: il primo capitolo uscì come inserto speciale nel secondo numero della rivista, nel dicembre 1980; il penultimo nell’ultimo numero di Raw, nel 1991. Ma Spiegelman aveva cominciato a lavorare al progetto di Maus fin dai primi anni Settanta, intervistando suo padre Vladek, ebreo polacco di origine, sulla storia della propria vita.
Maus è diviso in due parti: la prima si intitola Mio padre sanguina storia e racconta della vita di Vladek e Anja Spiegelman, i genitori di Spiegelman prima di finire ad Auschwitz; la seconda si intitola E qui sono cominciati i miei guai e racconta gli anni successivi, descrivendo la vita all’interno del campo di concentramento. Alle parti ambientate negli anni Trenta e Quaranta comunque si alternano quelle ambientate nel presente, in cui lo stesso Spiegelman è uno dei personaggi e parla con suo padre per farsi raccontare la sua storia. In tutte le parti del fumetto i volti dei personaggi hanno fattezze animali: oltre agli ebrei-topi e ai tedeschi-gatti, ci sono i maiali-polacchi (cosa per cui l’editore polacco di Maus ha dovuto affrontare varie proteste) e le rane-francesi.